L’irrigazione dei giardini – i segreti per installare un impianto
L’ACQUA PER IRRIGARE
Il primo problema da porci è di come approvvigionarci dell’acqua necessaria per completate il nostro ciclo di irrigazione.
Un primo metodo è quello di approvvigionarci dalla rete pubblica, ma questo può comportare alcuni problemi operativi.
Per prima cosa, tale soluzione, potrebbe essere vietata permanentemente o in alcuni periodi di particolare siccità, proprio quando il nostro giardino ha particolare necessità di essere irrigato.
Inoltre va verificato se la quantità di acqua (portata) e la pressione al contatore, sono adeguati alle nostre necessità; in caso di risposta negativa, potrà essere installato un serbatoio di accumulo contenete una pompa adeguata alle nostre esigenze.
In alternativa possiamo approvvigionarci direttamente dalla falda sotterranea tramite un pozzo nel quale inserire una pompa.
SISTEMA DI TUBAZIONI
Le tubazioni in polietilene, mediamente di diametro 32 mm, verranno interrate ad una profondità di almeno 15 cm.
Se il giardino non ha dimensioni ridotte, di solito si divide in più zone, che verranno irrigate una di seguito all’altra.
In ogni zona verranno posti una serie di irrigatori, che vadano a coprire l’intera area con la quantità di acqua necessaria e sufficiente alle necessità del tappeto erboso.
GLI IRRIGATORI
Gli irrigatori verranno interrati e posti al di sopra della tubazione di polietilene, all’interno della quale transita l’acqua di irrigazione.
Quando sono a riposo, ovvero a irrigazione spenta, la parte superiore dell’irrigatore si trova al livello del manto erboso.
Quando invece l’irrigazione viene attivata la pressione dell’acqua spinge un pistone, che si trova all’interno dell’irrigatore, oltre il piano del manto erboso.
Il pistone termina con una testina regolabile che permette, sia di modificare la gittata del getto, sia l’angolo di apertura che può essere dai pochi gradi fino a 360°.
Esempio di irrigatore a turbina
COME POSIZIONARE GLI IRRIGATORI
Una volta definita la pianta del giardino da irrigare, su di essa si dispongono gli irrigatori, in maniera che tutta l’area sia adeguatamente coperta.
Ricavato da un depliant tecnico la portata di ogni irrigatore scelto, si divide il giardino in zone, in maniera che la somma delle portate degli irrigatori posti in ogni singola zona, sia più o meno equivalente alle portata delle altre zone.
Esempio di schema
COME AUTOMATIZZARE L’IMPIANTO
E’ consigliabile irrigare durante le ore notturne, quando il terreno si raffredda e l’acqua di irrigazione persiste maggiormente sul suolo.
Per far ciò occorre prevedere un’automatizzazione del sistema di irrigazione, installando, all’inizio di ogni zona, una elettrovalvola.
Tutte le elettrovalvole installate faranno poi capo ad una centralina di irrigazione, che aprirà ogni elettrovalvola, secondo un programma stabilito, che a sua volta farà fluire l’acqua nella zona desiderata.
Tramite la centralina sarà possibile definire una o più partenze giornaliere, l’orario, la durata di irrigazione di ogni zona, la sequenza delle zone.
In funzione del numero delle zone, le centraline possono essere monozona (anche a batteria di solito con elettrovalvola incorporata) o a 4, 6 o più zone.
ELEMENTI ACCESSORI
E’ auspicabile installare un filtro a monte degli irrigatori, perché, avendo le testine sezioni molto ridotte, è elevato il rischio di intasamento dovuto a sabbie o detriti contenuti nell’acqua.
Inoltre è installabile un sensore di pioggia, che eviti di fare partire il ciclo di irrigazione in presenza di precipitazioni, molto utile quando decidiamo di attivare l’impianto di notte o in caso di assenza.
Potrebbero interessarti:
Articoli correlati
Cosa serve per installare una elettropompa autoclave in un serbatoio
OGGI PARLIAMO DI IMPIANTI AUTOCLAVE Spesso la quantità di acqua o la pressione fornita dall’acquedotto,…
Continua